In occasione dei 70 anni della Repubblica Italiana, il MAXXI di Roma, dal 2 giugno al 23 ottobre 2016, presenta una mostra collettiva con scatti di 40 maestri della fotografia, italiani e internazionali, che raccontano l’ Italia nelle sue molteplici sfaccettature.
L’esposizione, dal titolo “Extraordinary visions. L’ Italia ci guarda“, è curata da Margherita Guccione con un gruppo di ricerca del MAXXI composto da Simona Antonacci, Ilenia D’Ascoli, Laura Felci, Monia Trombetta.
A partire dai lavori presenti nella collezione del MAXXI, sono esposte immagini di paesaggi sublimi e compromessi dal degrado, città ideali e periferie abusate, architetture d’autore e spazi urbani ai margini, comportamenti e costumi, protagonisti dell’arte e del mondo del lavoro, contraddizioni e pluralità che connotano l’identità del Bel Paese.
Il percorso espositivo si articola in quattro sezioni – Arte, architettura, cultura; Res publica; Paesaggi contemporanei; Città, comunità, lavoro –, arricchite da video e photoscreening e dal progetto speciale, Inside Out di JR cui il MAXXI ha aderito con il lavoro Costruiamo la comunità del XXI secolo, a cura del Dipartimento Educazione: un caleidoscopio di ritratti “multietnici” di grande espressività, frutto di un workshop con la scuola Guido Alessi, installati sulla facciata esterna della “Palazzina D”, l’ex caserma nella piazza del Museo.
Arte, architettura, cultura
La mostra si apre con le rappresentazioni del mondo dell’arte, dell’architettura, della cultura, della moda, che costituiscono la radice identitaria del nostro Paese. I ritratti degli artisti della Biennale di Venezia di Ugo Mulas e le fotografie di Massimo Piersanti dell’archivio Graziella Lonardi Buontempo dialogano con le eccellenze dell’architettura riprese da grandi autori, come Gabriele Basilico che ritrae la GIL di Luigi Moretti, a Roma. Le costruzioni del Foro Italico fanno da sfondo ai ritratti di moda di Giovanni Gastel che hanno saputo celebrare il made in Italy, così come le immagini di Ferdinando Scianna, realizzate per la prima campagna pubblicitaria di Dolce & Gabbana, hanno integrato l’indagine antropologica con la fotografia di moda.
Fotografi in mostra: Gabriele Basilico; Paola De Pietri; Giovanni Gastel; Francesco Jodice; Ugo Mulas; Petra Noordkamp; Massimo Piersanti; Ferdinando Scianna; Hiroshi Sugimoto.
Res publica
Fa parte di questa sezione il lavoro di Armin Linke, Il Corpo dello Stato, dove l’artista indaga le stanze “segrete” del Potere, i luoghi fisici nei quali viene esercitato il potere decisionale. In questa riflessione sullo spazio pubblico e il suo utilizzo, la Sicilia si offre come specchio delle contraddizioni che attraversano tutto lo stivale: le fotografie di denuncia ecologica di Letizia Battaglia si confrontano con le nuove forme di una mafia che fa sistema, insinuandosi negli spazi comuni, come testimonia il progetto Corpi di reato di Alessandro Imbriaco, Tommaso Buonaventura e Fabio Severo, documentazione fotografica sui luoghi di residenza di membri di organizzazioni mafiose, diffusi in tutta Italia.
Fotografi in mostra: Alterazioni video; Letizia Battaglia; Massimo Berruti; Gianni Cipriano e Simone Donati; Alessandro Imbriaco, Tommaso Bonaventura e Fabio Severo; Giuseppe Leone; Armin Linke; Francesco Zizola.
Paesaggi contemporanei
La Sicilia e l’ Italia tutta esprimono anche una fisicità sublime, connotata, pacifica. Certamente un’immagine sedimentata nell’immaginario collettivo, spesso stereotipata. Sul rapporto tra questa immagine e il panorama postmoderno che ha ridisegnato le periferie delle nostre città, si è posato lo sguardo della storica generazione di fotografi che, soprattutto a partire dagli anni Ottanta, si sono dedicati a riscrivere l’immagine dell’ Italia: Luigi Ghirri, Mario Cresci, Guido Guidi. Un’altra interpretazione, altrettanto intensa, è quella di Franco Fontana, che di quei paesaggi offre una visione straniante ed estatica.
Fotografi in mostra: Olivo Barbieri; Andrea Botto; Silvia Camporesi; Giovanni Chiaramonte; Mario Cresci; Franco Fontana; Luigi Ghirri; Guido Guidi; Walter Niedermayr; Massimo Vitali; Begoña Zubero Apodaca.
Città, comunità, lavoro
Dal paesaggio, dal corpo, si torna infine all’uomo, elemento centrale e attivatore di forze, energie intellettuali e produttive. Nell’ultima sezione in mostra, il mondo del lavoro è raccontato dalle storiche testimonianze di Tano D’Amico e Paola Agosti (gli scioperi, le occupazioni, il lavoro femminile), dalle immagini di raffinerie di Paolo Pellegrin fino a quelle più recenti dei concorsi pubblici documentati da Michele Borzoni.
Fotografi in mostra: Paola Agosti; Gianni Berengo Gardin; Michele Borzoni; Tano D’Amico; Mimmo Jodice; Erich Lessing; Paolo Pellegrin; Mustafa Sabbagh; Mario Spada; Francesco Zizola.