Arriva al cinema solo per tre giorni, dal 27 al 29 giugno 2016, la versione integrale del film di Paolo Sorrentino La grande bellezza, con trenta minuti di scene inedite.
Tra le nuove scene quella in cui Jep Gambardella, disilluso scrittore e giornalista interpretato da Toni Servillo, incontra Giulio Brogi nel ruolo di un anziano regista che immagina di poter girare un ultimo film. Il “Maestro del cinema” racconta a Jep quello che definisce il suo primo “incanto”, l’accensione del primo semaforo installato a Milano tra piazza Duomo e via Torino: “Mi pare che fosse il 12 aprile 1925. Mio padre mi mise sulle spalle perché c’era una gran folla, ma capisce? Una folla, radunata per vedere un semaforo. Che bellezza! Che grande bellezza!”.
Presentato al Festival di Cannes 2013, La grande bellezza ha ottenuto il Premio Oscar come Miglior Film Straniero, il Golden Globe e il BAFTA, quattro European Film Awards, nove David di Donatello, cinque Nastri d’Argento e numerosi altri premi internazionali.
Accanto a Toni Servillo un cast straordinario: Carlo Verdone, Sabrina Ferilli, Carlo Buccirosso, Iaia Forte, Pamela Villoresi, Galatea Ranzi, Anna Della Rosa, Giovanna Vignola, Roberto Herlitzka, Massimo De Francovich, Giusi Merli, Giorgio Pasotti, Massimo Popolizio, Isabella Ferrari, Franco Graziosi, Sonia Gessner, Luca Marinelli, Dario Cantarelli, Ivan Franek, Anita Kravos, Luciano Virgilio, Vernon Dobtcheff, Serena Grandi, Lillo Petrolo.
Dame dell’alta società, parvenu, politici, criminali d’alto bordo, giornalisti, attori, nobili decaduti, alti prelati, artisti e intellettuali veri o presunti tessono trame di rapporti inconsistenti, fagocitati in una babilonia disperata che si agita nei palazzi antichi, le ville sterminate, le terrazze più belle della città. Ci sono dentro tutti. E non ci fanno una bella figura. Jep Gambardella, sessantacinque anni, scrittore e giornalista, dolente e disincantato, gli occhi perennemente annacquati di gin tonic, assiste a questa sfilata di un’umanità vacua e disfatta, potente e deprimente. Tutta la fatica della vita, travestita da capzioso, distratto divertimento. E lì dietro, Roma, in estate. Bellissima e indifferente.