Per il quinto appuntamento della stagione dei concerti 2016/2017 sono attesi al Teatro di San Carlo di Napoli il direttore d’orchestra Fabio Luisi e il pianista Joaquin Achúcarro.
Saliranno, infatti, sul palco del prestigioso teatro partenopeo venerdì 20 gennaio 2017, alle ore 20.30 (Turno S), e sabato 21 gennaio, alle ore 18.00 (Turno P / Turno M – Sinfonica).
Il Maestro genovese dirigerà l’Orchestra del Teatro di San Carlo in un programma che include il Concerto in sol maggiore per pianoforte e orchestra di Maurice Ravel, che apre il ciclo dedicato al compositore in occasione degli 80 anni dalla morte, e la Sinfonia n.7 di Ludwig van Beethoven.
Fabio Luisi ritorna sul podio del San Carlo dopo il successo ottenuto nei due concerti all’insegna di Mahler (sia con l’Orchestra stabile che con l’Orchestra dell’Accademia della Scala) nell’autunno 2015.
Alla sua sesta stagione come direttore principale della Metropolitan Opera House di New York e al suo quinto anno come Direttore Musicale dell’Opera di Zurigo, il Maestro Fabio Luisi è stato nominato nuovo Direttore Principale della Danish National Symphony Orchestra (DNSO), a partire dalla stagione 2017-18, e dell’Opera di Firenze.
Il pianista Joaquín Achúcarro si è esibito al Massimo di Napoli un’unica volta, il 15 ottobre 1994, con il Concerto n. 2 in si bemolle maggiore per pianoforte e orchestra di Brahms. Originario di Bilbao (Spagna), ha debuttato a soli 13 anni, dando inizio a una carriera internazionale che lo ha portato a esibirsi nelle sale più prestigiose, quali ad esempio la Berlin Philharmonie, Carnegie Hall, Concertgebouw, Sydney Opera House, Teatro Colón. Tra le orchestre con cui il Maestro Achúcarro ha collaborato vanno ricordate la New York Philharmonic, Chicago Symphony, Los Angeles Philharmonic, London Philharmonic, Sydney Symphony, RTE Ireland, BBC Symphony, Orchestre National de France.
Apre il programma della serata il Concerto in Sol maggiore per pianoforte e orchestra di Maurice Ravel. Il celebre compositore francese iniziò a lavorare al Concerto nel 1929. Dedicato alla pianista francese Marguerite Long, venne eseguito per la prima volta a Parigi il 14 gennaio 1932.
Ravel idolatrava Mozart e il Concerto in sol ne è una splendida testimonianza. Nella composizione, caratterizzata da un’innegabile scrittura virtuosistica, sono evidenti anche diverse influenze jazzistiche, citazioni dalla Rhapsody in blue e dal Concerto in fa per pianoforte e orchestra di George Gershwin, così come il ritmo di foxtrot alla mano sinistra e l’uso delle percussioni ci portano per un momento a Broadway.
La seconda parte del concerto contempla la Sinfonia n. 7 di Ludwig van Beethoven, composta nell’inverno 1811-12 ed eseguita per la prima volta l’ 8 dicembre 1813 in un concerto all’aula magna dell’Università di Vienna, a beneficio dei soldati austriaci e bavaresi feriti nel corso della battaglia di Hanau.
Richard Wagner a proposito della Sinfonia n. 7 così si espresse: «La sinfonia è l’apoteosi della danza: è la danza nella sua suprema essenza, la più beata attuazione del movimento del corpo quasi idealmente concentrato nei suoni. Beethoven nelle sue opere ha portato nella musica il corpo, attuando la fusione tra corpo e mente.»