È una storia incredibile quella che accompagna la mostra ” Magnum ’s First “, allestista al Museo di Santa Giulia a Brescia ed aperta al pubblico fino al 3 settembre 2017.
Nel 2006, in una cantina di Innsbruck a qualcuno venne la voglia di capire cosa ci fosse in un paio di casse ricoperte da polvere, lì abbandonate “da sempre”. Venne così alla luce un autentico tesoro.
In quelle casse, a metà degli anni ’50 erano state riposte le immagini di quella che fu la prima mostra del gruppo Magnum e che, con il titolo “Gesicht der Zeit” (“La faccia del tempo”), tra il giugno 1955 e il febbraio 1956 era stata proposta in cinque città austriache. Verosimilmente le casse erano pronte per portare il loro contenuto alla sede successiva della mostra, ma qualcosa lo impedì. Vennero depositate in quella cantina e lì dimenticate.
L’eccezionalità del ritrovamento riguarda innanzitutto il patrimonio di immagini originali ritornate alla luce, ma anche la possibilità, grazie alle didascalie e ai supporti anch’essi inseriti nelle casse, di rivedere la mostra esattamente così come l’hanno pensata gli stessi fotografi che di essa erano i protagonisti e come l’hanno ammirata gli austriaci oltre sessanta anni fa.
Quel tesoro è stato affidato a laboratori di restauro ed è ora proposto nella mostra “Magnum’s first”, in prima italiana, nell’ambito della prima edizione del Brescia Photo Festival.
Magnum first si compone di 83 stampe vintage in bianco e nero, accompagnate da otto testi di fotografia firmati da Henri Cartier-Bresson, Marc Riboud, Inge Morath, Jean Marquis, Werner Bischof, Ernst Haas, Robert Capa e Erich Lessing.
Vi compaiono immagini che sono entrate nella storia della fotografia, come il reportage dal Festival delle province basche di Robert Capa o le immagini della Dalmazia di Marc Riboud o quelle tratte dal Photographic Diary di Werner Bischof.
Fanno parte dell’immaginario collettivo del ‘900, le 17 immagini scelte da Henri Cartier-Bresson per ricordare il funerale del Mahatma Gandhi.
Altri lembi del mondo sono proposti da Ernst Haas “La terra dei Faraoni”, 1954, da Erich Lessing ”Austria, Bambini viennesi”, 1954, Jean Marquis (Ungheria, 1954) e Inge Morath (Londra, Mayfair, 1954).
In mostra a Santa Giulia, per ricordare il fortunato ritrovamento, anche le due casse dimenticate.
Un catalogo pubblicato da Silvana Editoriale accompagna l’esposizione.