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G7 Cultura, firmata la “Dichiarazione di Firenze”

G7 Cultura - Foto di gruppo
G7 Cultura – Foto di gruppo

La due giorni di Firenze del G7 Cultura si è chiusa nella tarda mattinata di venerdì 31 marzo 2017. Il primo summit internazionale dedicato alla cultura come strumento di dialogo tra i popoli ha visto la partecipazione di tutti i ministri della cultura e dei rappresentanti e delegati dell’Unione Europea, del Consiglio d’Europa, dell’Unesco e delle principali istituzioni culturali internazionali.

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Tanti i temi affrontati, tra questi la cultura come strumento di dialogo e il ruolo dei paesi G7; il ruolo della cultura nell’attuale contesto di crisi del sistema geopolitico mondiale; la protezione del patrimonio culturale mondiale dalle minacce del terrorismo, delle calamità naturali e del traffico illecito; la comunicazione in ambito culturale e la necessità di politiche finalizzate ad avvicinare i cittadini al mondo dell’arte e della cultura.

Ai lavori hanno partecipato i ministri della Cultura degli Stati Uniti, David Bruce Wharton, del Regno Unito, Karen Anne Bradley, della Germania, Maria Bhömer, della Francia, Audrey Azoulay, del Canada, Mélanie Joly, del  Giappone, Ryohei Miyata e dell’Italia, Dario Franceschini insieme al Commissario Europeo, Tibor Navracsics, e al Direttore Generale Unesco, Irina Bokova.

La sessione ministeriale è stata preceduta da tre riunioni tecniche a Palazzo Pitti. Oltre 100 delegati hanno affrontato i temi del contrasto al traffico del patrimonio culturale, della normativa internazionale per la salvaguardia del patrimonio culturale e del compito dell’educazione nel formare cittadini consapevoli e professionisti della tutela. Tra i relatori i rappresentanti dei Paesi G7, dell’Unione Europea, dell’Unesco, dell’Interpol, dei Carabinieri del Comando Tutela Patrimonio Culturale, dell’UNoDC – United Nations office on Drugs and Crime e di Unidroit insieme ai vertici di organizzazioni e organismi internazionali quali il Consiglio d’Europa, l’ICOM – International Council of Museums, l’ICCROM – International Center for the Study of the Preservation and Restoration of Cultural Property.

Nel corso dei lavori è stata firmata la ‘Dichiarazione di Firenze‘, «un atto molto importante – ha dichiarato il Ministro Dario Franceschini – che introduce strumenti concreti sui temi della tutela del patrimonio, anche quello colpito dal terrorismo. Nella Carta di Firenze c’è l’impegno a implementare le recenti risoluzioni delle Nazioni unite che prevedono la presenza di una componente culturale anche nelle missioni di peacekeeping, dunque anche durante le crisi in corso. L’Italia ha voluto promuovere la prima riunione dedicata alla cultura nella storia del G7 – ha concluso Franceschini – per chiamare la comunità internazionale a dibattere un tema centrale per il mondo di domani: come rendere la cultura uno strumento di dialogo tra i popoli e come difenderla dalla violenza del terrorismo. È stato un incontro estremamente proficuo che il Canada, presidente di turno del G7 nel 2018, ha già deciso di replicare in una formula destinata a divenire permanente».

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