Le riserve che possono essere mosse a un film per molti versi apprezzabile, come Lady Macbeth, riguardano in particolare il lavoro di sceneggiatura, alquanto incerta circa la posizione da attribuire al personaggio principale. Assai liberamente ispirato a un racconto lungo di Leskov, il trattamento della commediografa Alice Birch, nel trasferire la vicenda dalla Russia dell’Ottocento all’Inghilterra vittoriana (una gretta società di provincia, dominata da una rigida gerarchia di classe e di sesso), ci induce, a tutta prima, a entrare in sintonia e a empatizzare con la figura di Katherine, una giovane donna costretta a subire le vessazioni del marito e del suocero, due individui dispotici e odiosi. In un secondo tempo, la stessa Katherine decide di sottrarsi alla sua avvilente condizione di vittima attraverso la scoperta del desiderio femminile (un processo di emancipazione sessuale inseguito con caparbia, feroce determinazione), rendendosi colpevole di una catena di atti delittuosi, menzogne e tradimenti che, pur consentendole di conservare il proprio status sociale privilegiato (ma in Leskov l’ossessione del denaro si tingeva di tinte ben altrimenti oscure), la consegneranno a una solitudine senza scampo (e renderanno impossibile, a questo punto, ogni identificazione tra spettatore e personaggio).
Se la conclusione della vicenda, assai diversa rispetto a quella immaginata dal romanziere russo, non stride affatto con l’impostazione sanguignamente femminista che si è voluto dare alla pellicola, qualche perplessità può suscitare invece una figura per troppi versi confusamente allusiva e sfocata come quella di Anna, la serva di colore.
William Oldroyd, un regista teatrale britannico qui per la prima volta dietro la macchina da presa, ci consegna un film di composta eleganza illustrativa, che talora, nel suo ricercato rigorismo stilistico, indulge in inquadrature fisse di sapore squisitamente pittorico, tese a restituire la densità “sublime” e raggelata del paesaggio naturale inglese (le brughiere d’erica battute dal vento e i minacciosi corsi d’acqua, che rimandano a tutta una tradizione letteraria e figurativa dell’Ottocento, dalle sorelle Bronte a Thomas Hardy, ai preraffaelliti).
Nicola Rossello
Scheda film
Titolo: Lady Macbeth
Regia: William Oldroyd
Cast: Florence Pugh, Cosmo Jarvis, Paul Hilton, Naomi Ackie, Christopher Fairbank, Golda Rosheuvel, Anton Palmer, Rebecca Manley
Genere: Drammatico
Durata: 88 minuti
Distribuzione: Teodora Film
Uscita: 15 giugno 2017
Guarda il trailer del film Lady Macbeth