È dedicata allo scrittore veronese Emilio Salgari (1862 – 1911) la mostra che dal 28 settembre 2017 al 18 febbraio 2018 rimarrà aperta al pubblico al Borgo Medievale di Torino.
L’esposizione intende evidenziare i legami tra la vita e l’opera di Emilio Salgari e la città di Torino, dove lo scrittore si trasferì da Verona e in cui visse per più di 15 anni tra il 1893 e il 1911. Sono presenti in mostra, infatti, una rassegna delle principali opere pubblicate nel capoluogo piemontese dagli editori Speirani e Paravia negli anni compresi tra il 1894 e il 1904: racconti di viaggio e d’avventura, storie naturalistiche e ambientazioni nei paesi del Nord, ma anche traduzioni di romanzi francesi, attività che Salgari abbandonò poi completamente.
Parallelamente, la mostra si propone di documentare il successo e la popolarità dell’opera salgariana attraverso una selezione di titoli emblematici che evidenziano come le avventure del “Capitano” siano diventate oggetto nel tempo non solo di traduzioni ma anche di innumerevoli adattamenti, trasposizioni e passaggi negli altri media. Dall’antichità classica di Cartagine in fiamme al Cinquecento di Capitan Tempesta e Il Leone di Damasco, dal ciclo indo-malese con I misteri della Jungla nera al ciclo dei Corsari con Il Corsaro Nero e Gli Ultimi Filibustieri: per ciascuno di questi titoli, l’esposizione presenta una rassegna di traduzioni, adattamenti e trasposizioni, dal fumetto al cinema, alla TV.
Al di là dei numerosi film esplicitamente tratti dai romanzi di Emilio Salgari, fin da inizio Novecento i personaggi e le ambientazioni salgariane diventano fonte d’ispirazione per l’immaginario d’avventura del cinema: è il caso, per esempio, di Cabiria, il capolavoro del 1914 di Giovanni Pastrone, che si ispirò per il soggetto proprio a Cartagine in fiamme, e le cui didascalie furono scritte da Gabriele D’Annunzio.
Sono presenti in mostra anche versioni parodiche e satiriche, tra cui un numero interamente dedicato a Salgari della rivista umoristica Il Travaso del 1951 e materiali legati a Giovanna, la nonna del Corsaro Nero, celebre sceneggiato televisivo RAI degli anni ’60.
Ancora per la TV e il cinema, sono esposti materiali inerenti alle trasposizioni degli anni ’70 Sandokan e Il Corsaro Nero, interpretati da Kabir Bedi e diretti da Sergio Sollima, che a loro volta hanno dato vita ad un ricchissimo merchandising, con la produzione di dischi, giochi in scatola e gadget di vario tipo, contribuendo ulteriormente a diffondere anche all’estero la popolarità di Salgari.
La mostra presenta, inoltre, rare edizioni del primo Novecento, disegni originali, giochi, locandine e manifesti e, in particolare, alcuni preziosi manoscritti salgariani facenti parte della donazione di Vittorio Sarti pervenuta alla Fondazione nel 2011.
Accanto alla mostra, sarà possibile vedere il filmato “I miei volumi corrono trionfanti. Con Salgari da Torino nel mondo“, realizzato dalla Fondazione Tancredi di Barolo nel 2008.