È dedicata a uno dei massimi interpreti del Novecento, Joan Miró (Barcellona, 1893 – Palma di Maiorca, 1983), la mostra che, dal 4 ottobre 2017 al 14 gennaio 2018 (prorogata al 4 febbraio 2018), rimane aperta al pubblico a Palazzo Chiablese di Torino.
In esposizione 130 opere, quasi tutti olii di grande formato, concesse in prestito della Fundació Pilar i Joan Miró a Maiorca, che conserva la maggior parte delle opere dell’artista catalano create nei 30 anni della sua vita sull’isola.
Tra i capolavori in mostra, Femme au clair de lune (1966), Oiseaux (1973), Femme dans la rue (1973).
Miró! Sogno e colore presenta la produzione degli ultimi trent’anni della vita di Miró: un periodo indissolubilmente legato alla “sua” isola dove, negli anni Sessanta e Settanta, si dedica a temi prediletti come donne, uccelli e paesaggi monocromi. In mostra anche i lavori degli ultimi anni della sua produzione, quelli della pittura materica, fatti con le dita e dal colore steso con i pugni spalmando gli impasti su compensato, cartone e materiali di riciclo.
E ancora le sculture, frutto delle sperimentazioni che fece con diversi materiali, collage e “dipinti-oggetto”.
Con un linguaggio artistico universale e una poetica irripetibile, nelle opere di Miró è forte il senso di appartenenza e di fusione alla sua terra, Maiorca, dove concretizzò un grande desiderio, ovvero di poter creare in un ampio spazio tutto suo, uno studio dove lavorare protetto dal silenzio e dalla pace che solo la natura poteva offrirgli. Uno studio unico ricostruito scenograficamente all’interno degli spazi di Palazzo Chiablese con gli oggetti originali.
Proprio a Maiorca – dove egli stesso visse dal 1956 fino alla morte nel 1983 – la Fundació Pilar i Joan Miró custodisce una collezione donata dall’artista e da sua moglie che conta 5000 pezzi e che conserva ancora (nel bianco edificio inondato di luce sospeso nel verde che era il suo studio) pennelli, tavolozze e attrezzi del mestiere rimasti lì dal giorno in cui è morto, come lui li aveva lasciati.
La mostra Miró! Sogno e colore, articolata in 5 sezioni, prende le mosse dall’idea che l’artista aveva della propria opera: una sorta di monologo interiore e, al tempo stesso, un dialogo con il pubblico.
Accompagnata da un catalogo edito da Skira, la mostra è organizzata dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, Musei Reali di Torino e Gruppo Arthemisia, con il patrocinio e il supporto di Regione Piemonte e Città di Torino, in collaborazione con Fundació Pilar i Joan Miró a Maiorca e vede come curatore scientifico Pilar Baos Rodríguez.