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Bernini, mostra alla Galleria Borghese di Roma

Gian Lorenzo Bernini, Apollo e Dafne (particolare)È dedicata a Gian Lorenzo Bernini la mostra che, dall’ 1 novembre 2017 al 4 febbraio 2018, è aperta al pubblico alla Galleria Borghese, a Roma.

La mostra mette l’accento sul Bernini scultore di statue che si misura direttamente, e principalmente, con il marmo, partendo dalle opere eseguite in collaborazione con il padre Pietro fino agli ultimi marmi toccati dal suo scalpello.
L’esposizione è articolata in otto sezioni: L’apprendistato con Pietro; La giovinezza e la nascita di un genere: i putti; I gruppi borghesiani; Il restauro dell’antico; I busti; La pittura; Bernini e Luigi XIV; Il mestiere di scultore: i bozzetti – cui si affianca la straordinaria scultura della Santa Bibiana, restaurata in occasione della mostra e che costituisce un caso a sé.

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L’apprendistato con Pietro ha come oggetto l’attività giovanile di Gian Lorenzo (fino al 1617 circa), con un focus sulle opere realizzate in stretto dialogo o in diretta collaborazione col padre Pietro, nelle quali emerge da subito la straordinaria padronanza dello scalpello ereditata proprio da lui.

La giovinezza e la nascita di un genere: i putti è dedicato a un genere più volte affrontato dal giovanissimo Bernini ma poi praticamente rinnegato dal maestro, che non voleva essere ricordato per quegli juvenilia.

I gruppi borghesiani è centrato sulle sculture monumentali di Bernini conservate all’interno del Museo. Il primo gruppo borghesiano, l’Enea e Anchise, viene accostato in dialogo con il dipinto, raffigurante lo stesso soggetto, di Federico Barocci. La sezione segue il percorso espositivo permanente della Galleria, sino all’ultimo gruppo borghesiano, l’Apollo e Dafne.

Sull’esempio del padre anche Gian Lorenzo si dedicò, sebbene solo da giovane, ed in rari casi, al Restauro dell’antico e all’integrazione dei marmi antichi. Il prestito congiunto dei due suoi restauri più celebri (Ermafrodito e Ares Ludovisi), accanto a uno dei grandi interventi in questo campo di Pietro (il Marco Curzio Borghese), consente di mettere adeguatamente a fuoco questo aspetto fondamentale dell’attività giovanile berniniana.

Un altro approfondimento tematico è dedicato ai Busti, genere maggiormente frequentato dal Bernini scultore in marmo, in cui si ripercorre un lungo arco cronologico della carriera dell’artista, dai primi anni Trenta fino agli anni Settanta del Seicento. Accanto al delicato Paolo V della Borghese vengono esposti pezzi raramente visibili al grande pubblico, come ad esempio i busti del Museo di San Giovanni dei Fiorentini.

La sezione dedicata alla Pittura completa la descrizione di Bernini come artista a tutto tondo. Accanto a un ristretto numero di tele, è esposto l’unico dipinto attestato come opera di Bernini già da un inventario di primo Seicento, I Santi Andrea e Tommaso apostoli della National Gallery di Londra.

Bernini e Luigi XIV accoglie il disegno e la terracotta preparatori alla realizzazione di una delle commissioni più importanti dell’intera carriera di Bernini: un monumento equestre al sovrano francese Luigi XIV.

Il mestiere di scultore: i bozzetti pone l’attenzione sulla prassi concreta dello scolpire, con un’esposizione diacronica di opere risalenti a più momenti della carriera di Gian Lorenzo. Si tratta di pezzi tutti autografi, ma realizzati non tanto in marmo quanto soprattutto in terracotta e bronzo.

La mostra è curata da Andrea Bacchi e Anna Coliva e vede la collaborazione di studiosi e specialisti come Maria Giulia Barberini, Anne-Lise Desmas, Luigi Ficacci, Sarah Mc Phee, Stefano Pierguidi.

 

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