Il cinema italiano, quando non si riduce (come ha fatto notare qualcuno) a santificare zingari e clandestini, si trastulla oziosamente con carinerie di poco conto adottando forme espressive anemiche e sciroppose, proprie della produzione di regime (si fa eccezione per Francesco Munzi, e per pochi altri). Altrove invece il cinema ha il coraggio di parlare della realtà in cui viviamo e di affrontare in modo non banale, non ideologico, i problemi sociali del nostro presente. La crisi della civiltà occidentale, il venir meno dei valori consolidati e dei punti di riferimento del mondo contemporaneo, la presenza del diverso da noi – sia esso lo straniero, il mendicante, l’alienato mentale – in spazi percepiti un tempo come familiari e rassicuranti e che all’improvviso acquistano una dimensione minacciosa: tutto questo, osservato con sguardo ora algido e distanziato, ora sarcastico e feroce, ora visionario, ora dolente, diviene altrove materia per una narrazione densa, potente, rigorosa, dove tensioni e conflitti si fanno anima del racconto, cosa viva, palpitante e vera. Penso a certi lavori di Ceylan, di Audiard, di Haneke, di Dumont, di Farhadi.
E a The Square di Ruben Ostlund. Una pellicola che si presenta come una riflessione ironica, lucida e divertita sui pregiudizi e le ipocrisie che regolano oggi le relazioni sociali all’interno di un certo milieu privilegiato e borghese, lo stesso che, sentendosi mancare la terra sotto i piedi, ha abbracciato la retorica del politicamente corretto propria dell’intellighenzia progressista à la page. Una retorica che, nel film, Ostlund irride a più riprese, denunciandola come un mezzuccio incapace di mascherare ansie, insicurezze, paure che agitano il vissuto dei personaggi della buona società scandinava.
La pellicola può vantare una particolare forza espressiva: la scena in cui la performance di Oleg, l’uomo scimmia, si trasforma in una rappresentazione fuori controllo, tale da suscitare il panico tra gli astanti, è, a tale riguardo, il segmento più esplicito e disturbante. Il torto del regista è però quello di voler ricondurre il racconto, nella sua parte conclusiva, lungo binari convenzionali e accomodanti. Christian, il protagonista del film, alla fine si ravvede e cerca di porre rimedio alle proprie malefatte. Ma il suo ravvedimento, forse troppo brusco, è narrato in maniera poco incisiva. Da questo momento la storia soffre di un grave calo di tensione e si avvia verso una risoluzione dei contrasti alquanto stiracchiata e posticcia.
Nicola Rossello
Scheda film
Titolo: The Square
Regia: Ruben Ostlund
Cast: Claes Bang, Elisabeth Moss, Dominic West, Terry Notary, Christopher Læssø, Marina Schiptjenko, Elijandro Edouard, Daniel Hallberg, Martin Sööder
Durata: 142 minuti
Genere: Drammatico, commedia
Distribuzione: Teodora Film
Data di uscita: 9 novembre 2017
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