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A Bologna le opere di Giuseppe Ducrot, Wolfango e Tristano di Robilant

Giuseppe Ducrot, Francesco Barberini 2009, Terracotta invetriata e gesso, 110x80 cm
Giuseppe Ducrot, Francesco Barberini 2009, Terracotta invetriata e gesso, 110×80 cm

La galleria Maurizio Nobile di Bologna, dal 31 gennaio al 10 febbraio 2018, presenta le opere di tre artisti: lo scultore Giuseppe Ducrot, il pittore Wolfango e lo scultore Tristano di Robilant.

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In esposizione sei sculture a carattere sacro e profano di Giuseppe Ducrot.
Ducrot approda alla scultura nei primi anni Novanta, sperimentando nuove tecniche su ceramica invetriata, terracotta, marmo e fusione in bronzo a cera persa. Attualmente collabora con la storica Ceramica Gatti di Faenza, dove la produzione delle tipologie classiche si perpetua fedelmente insieme a quella delle opere di creazione contemporanea.

Presso la galleria Maurizio Nobile  esposte, anche, sei opere dell’artista Wolfango: due disegni carboncino e pastello su carta e quattro dipinti ad acrilico. In particolare, l’uso di quest’ultimo medium, permise al pittore di realizzare tele di grandissime dimensioni ottenendo una restituzione estremamente veristica dei soggetti raffigurati, come nel caso de Il piatto dell’uva, 1970.

All’interno della mostra verranno esposte sei opere dello scultore Tristano di Robilant (1964). Le sculture dell’artista esplorano diversi linguaggi e l’utilizzo di diversi materiali, quali il vetro, il metallo e la ceramica. La raffinatezza delle forme si sposa all’eleganza dei colori e della luce che gioca sulle superfici traslucide. I titoli delle sue opere, sempre enigmatici, fanno spesso riferimento alla filosofia, alla letteratura e alla storia, attraverso richiami ai più grandi scrittori del passato come Dante, Virgilio e Proust.

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