Al Museo Civico di Sansepolcro (AR) dal 25 marzo 2018 al 6 gennaio 2019, resterà aperta al pubblico la mostra “ Piero Della Francesca. La seduzione della prospettiva “, a cura di Filippo Camerota e Francesco P. Di Teodoro.
L’esposizione è realizzata in concomitanza con la presentazione dei restauri dell’affresco “Resurrezione” eseguito dal grande maestro toscano tra il 1450 e il 1463.
Il progetto espositivo, che si articola intorno al De prospectiva pingendi, trattato composto da Piero della Francesca intorno al 1475, ha anche l’obiettivo di illustrare, attraverso riproduzioni di disegni, modelli prospettici, strumenti scientifici, plaquette e video, le ricerche matematiche applicate alla pittura di Piero della Francesca e la conseguente eredità lasciata ad artisti come Leonardo da Vinci, Albrecht Dürer, Daniele Barbaro e ai teorici della prospettiva almeno fino alla metà del Cinquecento.
La mostra mira, inoltre, a mostrare al pubblico le due anime di Piero della Francesca: raffinato pittore e grande matematico. Oltre ad essere Maestro d’abaco, geometra euclideo, studioso di Archimede, Piero è stato anche un innovatore nel campo della pittura poiché per lui, quest’ultima, nella matematica e nella geometria, trovava il suo sostanziale fondamento. I suoi scritti, infine, soprattutto il De prospectiva pingendi, composto in volgare per gli artisti e in latino per gli umanisti, hanno dato inizio alla grande esperienza della prospettiva rinascimentale.
La mostra è suddivisa in otto sezioni che approfondiscono gli studi affrontati da Piero nel corso della sua vita.
Nella prima sezione La prospettiva tra arte e matematica, attraverso le riproduzioni di alcuni
disegni, dimostra che il De Prospectiva Pingendi è il primo trattato sistematico di prospettiva interamente illustrata, e il primo in cui sono giustificati matematicamente i procedimenti descritti.
Nella seconda sezione I principi geometrici, si analizza la relazione di Piero con Firenze, quando vi giunge, nel 1439, per lavorare con Domenico Veneziano ai perduti affreschi di Sant’Egidio.
Nella terza sezione Le regole del disegno prospettico, attraverso modelli e disegni, si comprende che Piero fu il primo a scrivere veramente per gli artisti.
Nella sezione I corpi geometrici, si approfondisce la relazione tra Piero e il matematico Luca Pacioli.
Con la sezione I maestri della prospettiva, si comprende come, attraverso la frequenza con cui i disegni di Piero appaiono nelle tarsie del Quattrocento e l’amicizia che legava il pittore ai famosi intarsiatori Lorenzo e Cristoforo Canozzi da Lendinara, l’arte dei legnaioli era una delle prime aree di diffusione del De prospectiva pingendi.
Nella sezione Il disegno di architettura: ichnographia, orthographia, scaenographia si pone l’attenzione sull’interesse per il disegno architettonico.
Attraverso alcune riproduzioni e disegni della sezione La figura umana, si può comprendere come Piero abbia risolto uno degli esercizi prospettici più complessi che si possano immaginare: il disegno prospettico della testa umana.
L’ultima sezione Gli inganni della visione, analizza, infine, gli studi di Piero sugli inganni della visione e gli effetti bizzarri della rappresentazione causati dalla forzatura del rapporto tra occhio e distanza di osservazione, portando Piero a terminare il trattato con alcuni esercizi che anticipano gli sviluppi dell’anamorfosi.
Conclude la mostra un video che aiuta a rendere tangibile la dimensione geometrica della bellezza che contraddistingue tutta l’opera pittorica di Piero della Francesca.
L’esposizione, accompagnata da un catalogo edito da Marsilio, è promossa dal Comune di Sansepolcro ed è un progetto del Museo Galileo di Firenze con la collaborazione della Fondazione Palazzo Magnani di Reggio Emilia ed è organizzata da Opera Laboratori Fiorentini.