Torna dal 5 al 22 luglio 2018 la IX edizione del Pozzuoli Jazz Festival.
Quest’anno il Festival si avvale della collaborazione del Parco Archeologico dei Campi Flegrei, che mette a disposizione le sue suggestive location per ospitare i concerti.
Sedi di questa edizione saranno, infatti, le Terme romane di Baia, il Castello aragonese di Baia e gli Scavi di Cuma – città bassa.
Napoli sarà più volte al centro del repertorio proposto dagli artisti, con tributi a Pino Daniele e versioni jazz di musica classica napoletana. Si scivolerà poi dallo swing di tradizione americana ai tanghi e alle milonghe brasiliane, fino ad assistere all’incontro tra la musica spirituale africana e il canto gregoriano europeo, e fino al jazz africano di impegno politico.
Apre il festival l’Emilia Zamuner Quartet, il 5 luglio al Cala Moresca a Miseno (Bacoli) con un omaggio a Pino Daniele. Insieme a Emilia Zamuner, Paolo Zamuner, Michele Sperandio, Lorenzo Scipioni.
Il 7 luglio la città bassa di Cuma sarà la location della band la New Talent Jazz Orchestra diretta da Mario Corvini – Special guest Stefano di Battista – con il progetto musicale Our Monk, ispirato a Thelonious Monk. Un omaggio al pianista e compositore statunitense, artista eclettico e originale che ha rappresentato la sfera be bop a New York.
Note swing, che collegano le due meravigliose e creative città di Napoli e New Orleans, da Toledo a storyville, da Carosone ad Armstrong, dal mandolino al banjo, in una fusione tra tradizione europea e musica afro–americana, risuoneranno nel concerto di Dr. Jazz & Dirty Bucks Swing Band che il 13 luglio si esibirà alla Maison Toledo a Pozzuoli. Alfredo “Dr. Jazz” Verga – chitarra e voce; Alessandro “Mr. Groove” Panella – contrabasso; Luciano “Mr.Chugga” De Ioanni – batteria; Ettore “Mr.Dirty” Patrevita – Sax.
Il 14 e 15 luglio lo splendido scenario delle Terme romane di Baia farà da cornice a due concerti.
Sonorità brasiliane nella musica di Yamandu Costa (il 14 luglio), chitarrista e compositore brasiliano. Le sue interpretazioni con la chitarra a 7 corde spaziano dalle milonghe ai tanghi alla zambas, allo chamanè.
Il 15 luglio è la volta del sound aspro e sensuale dalle coloritura africane di Abbey Lincoln, nell’omaggio dell’ Ada Montellanico Quintet, con il progetto Abbey’s Road feat. Giovanni Falzone. Abbey Lincoln, impegnata politicamente negli anni ’60 in seno alla comunità nera, fece della sua musica una cassa di risonanza nella denuncia delle discriminazioni razziali vissute dalla popolazione afroamericana. Ada Montellanico – voce; Giovanni Falzone – tromba; Massimo Pirone – Trombone; Jacopo Ferrazza – contrabasso; Valerio Vantaggio – batteria.
Il 19 luglio al Lago Lucrino, presso l’AKademia Cucina & More, Lorenzo Helleger (voce e piano) si esibirà assieme a Giovanni Campagnoli (tromba e flicorno), raccontando Napoli tra note classiche e swing.
Chiude il Pozzuoli Jazz Festival il 21 luglio il grande pianista, compositore e direttore d’orchestra Enrico Intra che, con la cantante afroamericana Joyce Yuille, porta una proposta originale che mescola il cattolico ed europeo canto gregoriano con il protestante e afroamericano spiritual, un mix che conferisce una dimensione straniante e piena di suggestione all’antico canto liturgico. L’Enrico Intra – Joyce Yuille Ensemble si esibirà al Castello di Baia in blues, gregoriani e spirituals, con Matteo Bortone al contrabasso e Stefano Tamborrino alla batteria.
Tanti anche gli appuntamenti in programma nei Pozzuoli Jazz Festival club del territorio flegreo. Per il programma completo e i dettagli degli eventi: www.pozzuolijazzfestival.it.