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Ma mère, un film di Christophe Honoré – Recensione

Locandina Ma mèreNegli anni successivi a Ma mère, Christophe Honoré realizzerà alcune pellicole (Dans Paris, 2006, Les chansons d’amour, 2007, La belle persone, 2008) assai diverse per stile, approccio, ambizioni, in cui la malinconia lieve e la tenerezza amara dei film di Jacques Demy si coniugavano a modelli di narrazione e rappresentazione memori della lezione della Nouvelle Vague. Ma mère, che è del 2004, con la sua virulenta cupezza conserva invece le esitazioni e le goffaggini di un romanziere e drammaturgo di grido che, avendo deciso di passare dietro la macchina da presa, sceglie la via della provocazione retorica e chiassosa e dello scandalo (l’intento è quello di épater les bourgeois) e precipita nel pretenzioso, nel velleitario, nel ridicolo involontario.

La storia, tratta da un romanzo inconcluso di Georges Bataille, descrive la spregiudicata educazione alle secretae libidines a cui viene iniziato un diciassettenne, Pierre, afflitto da un edipo irrisolto e da una madre snaturata e perversa, che lo affida a due giovani donne dissolute. Ambientato in un’isola delle Canarie, il film inanella una serie di situazioni estreme (su tutte, la scena finale, su cui è bene stendere un velo pietoso…), dove il gusto dell’eccesso tradisce il peso di una strategia narrativa e formale rigida, macchinosa, artefatta. Roberto Chiesi, a suo tempo, parlò di “goffo e ridicolo didascalismo”, di “penoso gusto pittoresco di perversione ludica, che vorrebbe essere provocatorio e perturbante, e invece è risaputo”.

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Spiace che in un’operazione così grezza (eppure tra i produttori c’è Paulo Branco, il mentore del nuovo cinema portoghese) siano stati coinvolti Isabelle Huppert e Louis Garrel.

Nicola Rossello

Scheda film
Titolo: Ma mère
Regia: Christophe Honoré
Cast: Louis Garrel, Isabelle Huppert, Emma De Caunes, Joana Preiss, Jean-Baptiste Montagut
Durata: 110 minuti
Genere: Drammatico
Distribuzione: Satine Film
Anno: 2004

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