Leica Galerie di Milano ospita, dal 5 ottobre al 4 novembre 2018, la mostra Tokyo Tsukiji, che documenta il reportage realizzato da Nicola Tanzini all’interno del mercato ittico più grande al mondo.
L’esposizione, curata da Benedetta Donato, presenta 30 fotografie che costituiscono un vero e proprio racconto per immagini di un luogo tra i più iconici della capitale nipponica che ha visto accrescere la propria fama, al punto da diventare una delle attrattive maggiormente visitate dal turismo internazionale, che ora rischia di perdere la sua identità, a causa della dislocazione in una diversa area, in vista delle imminenti Olimpiadi del 2020.
In oltre due anni di lavoro, Nicola Tanzini ha scelto di cogliere il mercato ittico di Tsukiji in una veste inedita, ovvero nel momento di dismissione delle attività che precedono la chiusura, quando tutto finalmente si ferma e gli operatori possono sospendere l’attività lavorativa, già in corso dalle ore che precedono l’alba.
Tanzini, si sofferma in particolare sull’area interna di Tsujiki (jonai shijō), il suo vero cuore pulsante, nel momento in cui si sta spopolando, e si concentra sui venditori di pesce, ripresi nella fase di scarico, sia fisico che mentale, dopo oltre dieci ore lavorative, caratterizzate da rumore assordante, dal continuo passaggio di mezzi meccanici specializzati, di migliaia di persone, tra clientela ordinaria e addetti ai lavori, che in queste immagini vanno via via scomparendo.
La preparazione frettolosa dell’ultima merce, la pulizia dei ferri del mestiere, il disallestimento dei banchi, lo spuntino ristoratore consumato in solitudine, gli occhi pesanti che si fanno riposare per qualche istante, la stanchezza che prende il sopravvento e trasforma un carrello in un improbabile talamo su cui sdraiarsi goffamente, le boccate di sigaretta come fossero di ossigeno, lo scambio di battute, la riappropriazione dello smartphone per connettersi nuovamente col mondo esterno, rappresentano quei piccoli riti prima di ricominciare la seconda parte della giornata, e che conducono lo spettatore a una visione diversa rispetto a quella solitamente associata a questo luogo.
«Quelle di Nicola Tanzini – ricorda Benedetta Donato – sono immagini rigorosamente in bianco e nero, che risentono certamente dell’influenza di maestri come Daido Moriyama, inquadrabili nell’ambito della tradizione umanista e della street photography, riprendono in maniera spontanea i soggetti, cogliendone la vena di genuinità e riportandoli come un esempio di catalogazione umana, che l’autore riesce ad cogliere e a rivelare, in un serrato diario visivo di atteggiamenti, situazioni e comportamenti, andando oltre gli stereotipi».
Accompagna la mostra un volume edito da Contrasto, diviso in otto sezioni che corrispondono alle varie fasi della giornata di lavoro al mercato, individuate da Nicola Tanzini e che vanno dallo spopolamento del mercato alle operazioni di pulizia, dalla chiusura dei conti da parte degli operatori alla sospensione delle attività, dai momenti di relax tra venditori alle pause, dai dettagli del luogo fino ai ritratti.