Il secondo concerto della Stagione Sinfonica del Teatro alla Scala, in programma domenica 28, martedì 30 e mercoledì 31 ottobre 2018, vede sul podio della Filarmonica scaligera, per la prima volta, il Maestro Lorenzo Viotti, svizzero di origini italiane designato miglior direttore emergente agli International Opera Awards del 2017 e conteso dalle maggiori orchestre europee.
Nato a Losanna nel 1990, figlio del direttore d’orchestra Marcello, Lorenzo mostra un interesse per la musica e un talento precoci. A sei anni è folgorato da un ascolto di Pelléas et Mélisande di Debussy e la famiglia lo indirizza verso gli studi musicali: prima pianoforte, canto e percussioni a Lione, quindi direzione d’orchestra a Vienna, dove suona come percussionista con diverse orchestre tra cui i Wiener Philharmoniker, e infine direzione alla Hochschule Franz Liszt di Weimar. Nel 2015 si aggiudica il Nestlé and Salzburg Festival Young Conductors Award che gli apre le porte delle maggiori compagini europee, dalla National de France al Gewandhaus di Lipsia, alla Staatskapelle di Dresda e alla Royal Philharmonic. Del 2016 sono i debutti con il Concertgebouw di Amsterdam e i Wiener Symphoniker e il debutto al Festival di Salisburgo sul podio dell’ORF Radio-Symphonieorchester. Nel 2017 ha condiviso il podio con Christian Thielemann nella serata commemorativa dei 50 anni del Festival di Pasqua, dedicata al fondatore Herbert von Karajan, cui sono seguiti nuovi debutti con la Gustav Mahler Jugendorchester, i Münchener Philharmoniker e la Staatskapelle Berlin. Nel settembre 2018 Lorenzo Viotti è stato designato Direttore principale della Gulbenkian Orchestra di Lisbona.
Alla Scala il Maestro Viotti si è già avvicinato nel 2017 dirigendo l’Orchestra dell’Accademia in quattro concerti a Varese, Como, Pavia e Cremona. Ora dirige nella Sala del Piermarini un programma di grande respiro. Nella prima parte si ascolteranno il Siegfried-Idyll, composto da Wagner come dono a Cosima in occasione della nascita del figlio, e il poema sinfonico L’isola dei morti op. 29 di Rachmaninov, mentre la seconda impagina il Prélude à l’après-midi d’un faune di Debussy con Le poème de l’extase op. 54 di Skrjabin.
Lorenzo Viotti è sempre più presente anche nei cartelloni operistici: la sua prima volta in teatro risale a soli tre anni fa, quando diresse La belle Helène di Offenbach al Théâtre du Chatelet, ma il calendario si è rapidamente infittito: il suo 2018 si è aperto con Rigoletto a Dresda, seguito dal grande successo di Werther a Francoforte – dove tornerà per Tosca – e a Zurigo, e da Tosca a Tokyo, mentre nel 2019 dirigerà tra l’altro Carmen ad Amburgo e all’Opéra Bastille. Nella prossima Stagione sarà alla Scala con Roméo et Juliette di Gounod.