In “I silenzi di Vermeer”, la nuova serie di Rai Cultura con Tomaso Montanari, va in onda venerdì 4 gennaio 2019, alle ore 21.15, su Rai5.
Quasi la metà delle opere di Vermeer, 14 su 36, si trovano oggi negli Stati Uniti, tra New York, Washington e Boston. Otto sono nella Grande Mela, tra il Metropolitan Museum e la Frick Collection. Segno di un legame profondo tra la piccola Olanda e la metropoli americana, che non a caso nasce all’inizio del Seicento col nome di Nuova Amsterdam. Ma anche del fatto che Vermeer sia percepito come un pittore capace di esprimersi in modo straordinariamente moderno. E prova quanto l’artista olandese sia stato amato dalla pittura del Novecento.
In tutto ciò, gioca un ruolo non secondario la tematica di moltissime sue opere, centrata sul ruolo della donna e sulle relazioni tra uomo e donna. Una “cartografia d’amore”, una vera e propria genealogia dell’amore, quella che Vermeer mette in scena tela dopo tela: la Ragazza che dorme in una cucina, forse aspettando (o immaginando) qualcuno che verrà; il tema del corteggiamento, nell’Ufficiale con la ragazza sorridente; l’amore a buon mercato, quello comprato col danaro, nella Mezzana; o quello, ben più audace, di un triangolo amoroso, nella Ragazza con bicchiere di vino.
Muti dialoghi, per le diverse tipologie d’amore, con donne interrotte mentre suonano la musica, sorprese alla toilette, dall’arrivo di una lettera, o intente a scrivere esse stesse una lettera. Ritratte tutte in interni chiusi, in stanze appena arredate, spesso inondate dalla luce che proviene da una finestra.
Soggetti essenziali per una pittura essenziale, una pittura rigorosa, sobria, non gridata, la cui forza sta proprio nell’immediatezza della rappresentazione, nell’estrema precisione delle scene descritte.
Quadri curatissimi, smaltati, dipinti con un’accuratezza che lascia il segno nella resa dei dettagli, specie se li si valuta nelle loro dimensioni ridotte.
Come la Merlettaia del Louvre, poco più di 20 centimetri per 20, quasi una miniatura, dove l’incanto del soggetto, bagnato dalla luce e immerso nel suo lavoro, rimanda direttamente all’unica grande passione di Vermeer, quella per il lavoro ben fatto.