La Galleria Bottegantica di Milano ospita, dal 25 gennaio al 16 marzo 2019, una monografica di Angelo Morbelli (Alessandria, 1853 – Milano, 1919), in occasione del centenario dalla morte.
L’esposizione, curata da Stefano Bosi e Enzo Savoia, presenta una selezione di opere fondamentali, alcune mai prima esposte, atte a documentare l’evoluzione del percorso artistico di Angelo Morbelli, protagonista della pittura italiana del secondo Ottocento e del Divisionismo, e le sue tematiche di elezione.
Il realismo sociale, che egli interpreta con profonda sensibilità e capacità di analisi, si trasmuta in positività le volte in cui egli si approccia al variegato tema del paesaggio. I suoi paesaggi dominati dall’assenza di figure e di azione, dove l’emozione del pittore trova pieno appagamento nell’aprirsi, in religioso silenzio, alla natura, che è il regno delle cose che si rinnovano da sole, l’ente che possiede e dona la vita.
Ne sono un esempio gli ariosi paesaggi dei ghiacciai valtellinesi o delle montagne piemontesi, le ampie vedute della marina ligure, gli scorci della laguna veneta, colti perlopiù al tramonto, e quelli assolati dell’amato giardino della residenza campestre a La Colma, presso Rosignano, sulle colline del Monferrato.
Monti, mare, boschi sono cantati come lezione di vita vera e autentica, nei quali l’animo dell’artista sembra quietarsi.
In Angelo Morbelli, la ricerca del Vero e quella del Bello e di immagini idonee a esprimerlo, vanno di pari passo. Come risulta evidente nei dipinti dedicati al lavoro delle mondine, al nudo femminile e all’universo adolescenziale delle ballerine.
Quest’ultima produzione, in particolare, è caratterizzata da una raffinatezza formale tale da distinguersi come uno dei momenti più alti raggiunti in pittura dall’artista, dove la visione si piega al sentimento, grazie anche a un uso sapiente e controllato dell’illuminazione e all’elegante messa in posa delle giovani creature, colte nella fugacità di un attimo. La bellezza e la perfezione delle loro forme fuggono dagli eccessi di un realismo troppo esibito.