Nel Settecento, alla vigilia della Rivoluzione Francese e in pieno Illuminismo, lo splendore e la decadenza di Venezia e Parigi rivivono attraverso gli intrighi e i conflitti delle opere teatrali grazie al commediografo Carlo Goldoni che riforma il teatro, abbandonando le maschere della “Commedia dell’Arte” e portando in scena voci, volti e storie della borghesia e del popolo.
Girato in HD a Venezia e in Francia, il film-documentario “Carlo Goldoni. Venezia Gran Teatro del mondo” – che Rai Cultura propone in prima visione per l’ultimo sabato di Carnevale, il 2 marzo 2019, alle ore 22.40, su Rai5, rende omaggio a questa illustre tradizione teatrale e al suo massimo esponente.
Firmato dal drammaturgo Luigi Lunari, a lungo collaboratore di Giorgio Strehler al Piccolo Teatro di Milano, con la regia di Alessandro Bettero, il documentario ricostruisce l’ultimo Carnevale trascorso da Carlo Goldoni a Venezia prima dell’esilio francese nel 1762, alternando scene di ricostruzione storica con brani di allestimenti teatrali e interventi di attori e registi di fama mondiale come Maurizio Scaparro, Luca Ronconi, Lluís Pasqual, Pierluigi Pizzi, Ferruccio Soleri (l’Arlecchino più famoso nel mondo).
Alla vigilia della Rivoluzione Francese, Goldoni anticipa sulle scene ciò che poi si materializzerà nella società civile, operando una riforma teatrale che sostituisce le maschere della Commedia dell’Arte con i volti e i sentimenti della borghesia e del popolo, ovvero con il cosiddetto “teatro di carattere”.
Un teatro che bandisce dalle scene le maschere, l’improvvisazione, i miti classici, gli dèi, gli eroi, le storie con protagonisti irreali o fantastici per proporre personaggi ispirati alla vita di ogni giorno, portati in scena e fatti parlare alla stregua della gente comune.
La riforma di Goldoni scatena invidie e rancori. E i conflitti, anche acerrimi, che ne derivano, culminano in occasione delle feste di Carnevale del 1762.
Il film è un omaggio corale alla gloria di Venezia e al teatro, di cui la città lagunare, nel Settecento, è ancora indiscussa capitale europea con le sue innumerevoli sale. Quasi duecento gli attori e i figuranti coinvolti. Accurata anche la ricostruzione storica con arredi, gondole e carrozze originali, oltre alle affascinanti immagini d’epoca della Collezione Minici-Zotti. La macchina da presa si muove tra calli, campielli, palazzi veneziani, ma anche tra Parigi e Versailles, scoprendo scorci originali che si dissolvono tra le eterne pennellate di Canaletto e Longhi, Guardi e Tiepolo, accompagnate dalle note immortali di Vivaldi e Galuppi, Albinoni, Corelli e Marcello.
Il film è stato presentato in anteprima alla 64a Mostra del Cinema di Venezia, ha rappresentato l’Italia all’European Film Festival di Toronto (Canada), al 27th FIFA – Festival Internazionale del Film d’Arte di Montréal (Canada), e ha vinto il Gold Remi Award al 42° WorldFest di Houston, Texas (USA). Ha ottenuto il riconoscimento di “film d’essai” dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali – Direzione generale per il Cinema.