Nella quarta puntata di “Sapiens – Un solo pianeta“, il nuovo programma di divulgazione scientifica di Rai3, in onda sabato 6 aprile 2019 alle ore 21.40, il ricercatore Mario Tozzi proverà a rispondere ad alcune domande legate al tema dei fenomeni sismici.
Dove accadrà il prossimo terremoto in Italia? Quanto sarà violento? Ti uccide il terremoto o la casa costruita male? Perché un sisma di magnitudo medio-bassa in Italia miete così tante vittime e danni, mentre in Giappone no?
6 aprile 2009, L’Aquila, ore 3.32: una scossa di terremoto magnitudo 6 provoca oltre 300 vittime, danni e distruzione. A 10 anni esatti da quel giorno, la domanda è sempre la stessa, come per il terremoto di Amatrice: come è possibile che un terremoto di magnitudo medio-bassa in Italia mieta così tante vittime? Perché, invece, in altri Paesi non ha conseguenze così drammatiche? Come è possibile difendersi dalle scosse sismiche?
Per rispondere, è necessario viaggiare sopra e sotto la pelle della nostra penisola per ripercorrere dove sono avvenuti i grandi sismi del passato e capire se è possibile prevedere dove avverrà il prossimo e quanto sarà forte. Memoria, conoscenza e prevenzione sono infatti l’unica risposta possibile in un paese come il nostro, che troppo spesso sembra dimenticare e perdere consapevolezza della propria storia.
Il viaggio di Sapiens parte a largo della costa est della Sicilia, a bordo della nave del CNR, da Catania fino alle Eolie per capire qual è la causa profonda dei terremoti avvenuti nello stretto di Messina e come si generano gli tsunami; se anche l’Italia è terra di tsunami e quali zone potrebbero eventualmente essere colpite, ricordando quelli di Sumatra e Fukushima.
Il viaggio di Sapiens prosegue sul massiccio del Pollino in Calabria, dove una faglia si manifesta in superficie e può essere toccata con mano. Arriva all’Aquila e ad Onna, dove capiamo qual è la differenza fra noi e i giapponesi e perché è importante il pesce gatto Namazu. Al termine del percorso si giungerà in Friuli dove, dopo il terribile terremoto del 1976, la popolazione locale e le istituzioni hanno portato avanti un progetto di ricostruzione che è il fiore all’occhiello del recupero del patrimonio edilizio e culturale dopo la distruzione.
Tenendo sempre presente che le catastrofi non esistono, esistono solo i fenomeni naturali che diventano catastrofici per colpa dell’uomo, lo studio dei terremoti aiuta a comprendere il meccanismo che li genera, per capire come difendersi. Ma l’Italia è fatta così: sismi e opere d’arte, borghi e faglie e solo conoscenza scientifica, informazione, memoria degli eventi e pianificazione del territorio consentono quella prevenzione che può salvare delle vite.