È dedicata a Indro Montanelli, a centodieci anni dalla nascita, il nuovo appuntamento di Tg2 Dossier.
La puntata, dal titolo “La leggenda di Indro”, va in onda su Rai2 sabato 1 giugno alle 23.25.
In 70 anni di carriera, dai primi anni Trenta sino alla morte, avvenuta nel 2001, Montanelli ha scritto oltre 50mila articoli, senza considerare romanzi, pamphlet, saggi storici, opere teatrali e sceneggiature. Non è stato solo un importante testimone del “secolo breve”, ma anche un protagonista, capace di incidere nella storia italiana.
Il dossier, attraverso i ricordi di chi lo ha conosciuto (Roberto Gervaso, Marcello Foa, Vittorio Feltri, Michele Brambilla, Massimo Fini, Alessandro Sallusti, Giancarlo Mazzuca, Massimo Bertarelli, Alberto Malvolti e Paolo Di Paolo), ne racconta la vita, la carriera giornalistica (dall’Universale di Berto Ricci al Corriere della Sera di Paolo Mieli e di Ferruccio De Bortoli, con la fondazione di due quotidiani, Il Giornale e La Voce), la felice vena narrativa, le corrispondenze dalla Finlandia e dall’Ungheria, i ritratti dei personaggi della politica e della cultura, l’impresa della fortunatissima “Storia d’Italia”. Ma anche i lati privati dell’uomo, come il profondo legame con il borgo natio, Fucecchio.
“Se io rinascessi rifarei quello che ho fatto. Mi considero uno degli uomini più fortunati del mondo – affermava Montanelli – perché ho fatto il mestiere che mi piace fare”. E poi ancora: “Le ideologie non hanno nessun valore per me. Per me hanno valore i principi. Ci sono dei principi fondamentali dai quali non si può derogare. Quanto alle ideologie io mi tengo le mani libere”.