Dal 24 febbraio al 9 maggio 2010 è in programma, in tre diverse città (Lissone, Milano e Bergamo), una importante rassegna che cercherà di fare il punto sugli anni che vanno dal 1947 al 1989, dall’immediato dopoguerra alla caduta del muro di Berlino. Sono gli anni della ricostruzione dopo una guerra tra le più devastanti, ma anche del celebrato “miracolo italiano”, gli anni della contestazione e del terrorismo, gli anni complessi della guerra fredda. Anni comunque fondamentali anche per capire ciò che è l’Italia di oggi, nell’economia, nella politica e anche nell’arte.
La mostra sarà articolata secondo una successione temporale che affida al Museo d’arte contemporanea di Lissone gli anni dell’immediato dopoguerra fino al 1958, alla Rotonda di via Besana di Milano il periodo 1959-1972 e alla GAMeC di Bergamo gli anni più recenti, dal 1973 al 1989.
Emblematico il titolo della rassegna: “Il Grande Gioco. Forme d’arte in Italia 1947 – 1989”, dove il “grande gioco” evoca ruoli, richiama esperienze, suggerisce relazioni, ma soprattutto intende sottolineare come il divenire della storia e dell’arte non possano essere affrontate per comparti, ma debba essere letto nelle interazioni e nelle rispettive e reciproche influenze.
Luigi Cavadini, Bruno Corà e Giacinto Di Pietrantonio sono gli ideatori del progetto e i curatori della mostra.
Accompagna l’esposizione un catalogo pubblicato da Silvana Editoriale.
Una rilettura di sintesi della mostra si terrà a partire dal 3 luglio fino al 26 settembre 2010 presso la sede del Museo d’Arte di Lugano.